PLAUTILLA NELLI E SOFONISBA ANGUISSOLA
I loro nomi fanno pensare ai personaggi della narrativa fiabesca, invece, si tratta di due pittrici del tardo Cinquecento. Le abbiamo incontrate grazie ad una iniziativa promossa dai Convegni di Cultura Beata Maria Cristina di Savoia di Firenze, attraverso una conferenza a cura di Angela Pieraccioni. Storica dell’Arte, nota nell’ambiente fiorentino come studiosa e per le sue qualità di coinvolgente divulgatrice, ce ne “dipinge un ritratto” appassionante . Dunque, si tratta di due donne, apparentemente, senza alcun tratto di eccezionalità che, grazie all’arte, furono, nel loro tempo, autrici del loro destino e modello d’ispirazione. Plautilla, monacata a 14 anni, artista autodidatta, riuscirà a creare a Firenze, nel Convento di Santa Caterina, una vera e vera scuola d’arte ed una manifattura di terrecotte, coinvolgendo altre consorelle, dando a sé ed alle altre, grande libertà d’espressione. Celebre è il suo Cenacolo, restaurato di recente ed esposto nel Refettorio di Santa Maria Novella a Firenze. Con i suoi 7 metri di lunghezza è il più lungo dipinto da una donna. Sofonisba, grazie all’amore del padre per l’arte, sfugge alla monacazione e viene mandata
nella bottega di un artista del tempo. Ritrattista di fama, citata anche dal Vasari, della pittura fece la su professione. Eseguì molti ritratti formali di personaggi aristocratici, con una notevole attenzione ai dettagli ed ai particolari più minuti negli abiti e nelle acconciature.
Ancor più celebri sono i suoi autoritratti in cui si ritrae sempre con particolari che la definiscono come donna e come artista.
La donna non occuperà più nell’arte, solo il ruolo dell’oggetto ma quello del soggetto ed aprirà la strada alle artiste che verranno.