Un bel Convegno si è svolto al Centro Studi Viterbo, in data 14 Novembre, alle ore 17,30 per l’incontro su uno dei due temi dell’anno 2023/24, stabiliti dal Consiglio Nazionale dei Convegni in Roma: “Femminile e Femminismo”. Sala piena, un pubblico attento ad ascoltare un argomento molto profondo per un percorso suddiviso in alcuni appuntamenti. Il primo è stato dedicato ad Alessandro Manzoni, a 150 anni dalla sua morte e alla descrizione di alcuni profili di donne che sono state importanti nella sua vita e nelle sue opere. Dopo i saluti e i ringraziamenti al Sindaco e all’Amministrazione comunale, la Presidente Gisella Barbieri ha introdotto la tematica facendo riferimento al “Carisma femminile”, così come chiamava le qualità della donna, Papa Giovanni Paolo II°: accoglimento, altruismo, tenerezza, empatia, delicatezza, comprensione, o come chiamava il carattere femminile Papa Joseph Ratzinger: “la Capacità dell’altro”, mettendo in evidenza, poi, il significato del “Femminismo” o meglio dei movimenti femministi, dagli albori fino ad oggi, con cenni alle due Rivoluzioni Industriali e alle due Guerre Mondiali, in seguito alle quali si aprirono nuove opportunità di lavoro e di attivismo nella società, per le donne. Quindi poi è stata la volta, della Relatrice, la Prof.ssa Marisa Clori, già Docente di Lettere che ha illustrato brillantemente una figura del Manzoni fragile e riservata, molto più complessa di quella, magari conosciuta ai più, soffermandosi sulle donne più importanti della sua vita, la madre, Giulia Beccaria donna determinata, non conformista alle consuetudini di una società patriarcale, quindi passando alle due mogli del Manzoni, Enrichetta Blondel dal carattere molto mite e sottomessa ai canoni del tempo e Teresa Borri, invece, dal temperamento molto più vivace. La Prof.ssa Marisa Clori ha poi descritto con precisione alcune figure femminili del romanzo “ I Promessi Sposi”, Lucia Mondella, la Monaca di Monza, Agnese, la serva dell’Innominato, Perpetua per mettere in evidenza i caratteri e la condizione femminile delle donne nel seicento, soffermandosi molto sulle descrizioni fisiche accurate che il Manzoni fa dei sui personaggi “come fossero dei quadri dipinti” ha precisato la Clori.